mercoledì 8 giugno 2011

LA GAZZA LADRA

le gazze ladre sono famose sopparrutto per le leggende a loro associate !
Ancora oggi le gazze (ladre ) dette pica pica l. sono conosciute per i loro "furti" matite ai bambini , monete e.c.c insomma un pò tutto quello che luccica !

Questo video illustra una gazza mentre mangia delle briciole lasciate dai curiosi

Gazza Ladra....(1)

lunedì 2 maggio 2011

domenica 1 maggio 2011

ISTRUZIONI PER FAR SOPRAVVIVERE UCCELLI CADUTI DAL NIDO O PAPPAGALLI DA ALLEVARE A MANO

molte volte capita che durante la primavere (stagione degli accoppiamenti degli uccelli ) nei notri giardini bazzichino dei piccoli e indifdesi uccelli (merli , storni , passeri , codirossa e molti altri : vorse abbandonati dalla madre ! caduti dal nido !
quando li trovate e cercate di (acchiapparli per dargli una casa e da mangiare e scappano non insistete perchè la mamma se sente l' odore della pelle umana li abbandona automaticamente !
se sono piccoli piccoli con gli spuntoni delle penne appena formati allora si può procedere alla estrazione ! molte volte si da ha questi piccoli insettivori pane con latte o latte che provoca la mote immediata !
bisogna acquistare un pastone apposta per insettivori che si può trovare nei vivai e a volte nei pets shop !
questi uccelli diventando grandi vi scambieranno per la loro mamma cioè quella che li cura gli da mangiare che li lava che li cocola !!!! (è un impegno )
solitamente quando anno fame  spalancano il forno (il becco che spesso è grandissimo e larghissimo pur essendo cosi' piccoli )! mangiano anche la notte dunque occore portarsi il cesto o nido dove c' è l' uccellino nella popria camera per udire i (pianti ) che fanno quando hanno lo stomaco vuoto !!
in circa 10 giorni il corpoe già tutto ricoperto di piume , le ali formate che successivamente imparerà a sfruttare !!
dopo i 17-20 giorni fanno i primi voletti e tra i 25-30 giorni sanno volare !!
occore procurarsi una gabbietta dove lui può fare i suoi bisogni , e successivamente mangiare ma solo dopo la svezzatura !! dopo piu di un mese questi uccellini sono indipendenti e occorre liberarli per farli adattare alla vita all' esterno (non preoccupatevi quando li chiamate loro arrivano (siete la loro mamma )) !! per questo occore insegnare un suono che voi emanate (fischi) che lui possa riconoscere come richiamo quando voi lo chiamate !!!
dopo i 2 mesi se ne va improvvisamente per accoppiarsi con una femmina e successivamente si farà ritrovare la primavera prossima !!! è la natura non dovete offendervi lui vi ama e vi vuole bene ma anche le mamme uccello li lasciano al loro destino per poi reincontrarli durante i loro spoatamenti o per la riproduzione
ecco queste sono le foto dei novelli che potete prendere se abbandonati o caduti dal nido !

questi hanno la giusta eta per essere prelevati ! piu grandi di cosi farebbero fatica a sopravvivere anche con il giusto cibo !!

I PARROCCHETTI DAL COLLARE !

I PARROCCHETTI DAL COLLARE SONO DEI PAPPAGALLI DI TAGLIA MEDIA , CHE SONO ORIGINARI DEL SUD AMERICA !!
I PIù VENDUTI SONO VERDI MA CI SONO ANKE AZZURRI, BIANCHI , GRIGI ,GIALLI  ROSA , ROSSASTRI E MOLTE ALTRE MUTAZIONI DI COLORE CHE IN BASE AL PREGIO SONO I PIù DIFFICILI DA REPERIRE IN MERCATO !!
QUESTE SONO ALCUNE DELLE MUTAZIONI PIù BELLE E ELEGANTI TRA I PARROCCHETTI DAL COLLARE !!






COME DISTINGUERNE IL SESSO !!                                                                  
                                                                                                                                                                             il sesso dei parrocchetti è molto semplice capirlo 1
i maschi dopo i 2 anni hanno il collare e le femmine dopo i 2 anni non hanno i collari !!!!

in molti negozi capita di comperare una coppi (falsa)perchè costituita da esemplari giovani !!!
cioè potrebbero capitare 2 femmine come potrebbero capitare 2 maschi

come distinguere il sesso di una cocorita !

LE COCORITE O PARROCCHETTO ONDULATO , SONO DEI PICCOLI PAPPAGALLINI MOLTO ALLEVATI IN CATTIVITà !
PER DISTINGUERE IL SESSO DI QUESTI PICCOLI PICCOLI PAPPAGALLINI , BISOGNA GUARDARE LA CERA CHE C' è SUL NASO CHE è MOLTO PIU FACILE RICONOSCERE DA UN INDIVIDUO ADULTO ! QUANDO LE COCORITE SONO GIOVANI E DIFFICILE CAPIRNE IL SESSO PERCHè LA CERA NON è ANKORA COLORATA !!!
IL MASCHIO A LA CERE DEL NASO AZZURRA
COME SI VEDE NELLA FOTO LA CERA DELLE NARICI è AZZURA CHE STà A SIGNIFICARE CHE QUESTO ESEMPLARE è MASCHIO








LE COCORITE FEMMINE SI DISTINGUONO , DALLA CERA  DELLE NARICI CHE A DIFFERENZA DEL MASCHIO è ROSA E NEI GIOVANI BIANCA !!!

ESEMPLARE DI COCORITA FEMMINA , CHE HA LA CERA DEL NASO BIANCA (GIOVANE )

tutto sulle cocorite

Il parrocchetto ondulato (Melopsittacus undulatus), unica specie del genere Melopsittacus, è un piccolo pappagallo appartenente alla tribù dei pappagalli dalla coda larga (Platycercini). La specie è conosciuta anche con il nome di Parrocchetto australiano, oppure in Italia viene volgarmente definito "cocorita".

etimologia

Il nome Melopsittacus deriva dal greco, e significa "pappagallo melodioso


caratteristiche

Il parrocchetto ondulato è uno tra i pappagalli più socievoli e comunicativi al mondo, poiché riesce con il suo canto melodioso ad esprimere sentimenti e ad interagire l'un l'altro. Tuttavia, quando nascono in cattività e successivamente vengono rinchiusi nelle gabbie per scopi commerciali capita che si isolano e cadono in solitudine manifestando comportamenti inconsueti e di abbandono totale. Molte volte ciò li porta alla morte.

habitat

Originario dell'Australia, con preferenza per le zone semi desertiche, può adattarsi a diversi ambienti e climi, resistendo a temperature che oscillano tra i 4° e i 35°(preferibilmente intorno ai 20°/25°) C.

stile di vita

Uccellino coloniale, vive e nidifica in gruppo

taglia
Taglia di 15 – 20 cm, anche se in taluni casi, specie nei "Cobalto", non raggiunge i 12,5 centimetri, oppure, nella razza "Wilson", arriva anche a 22-24 cm. La differenza sta in piccoli dettagli che hanno le cocorite inglesi, come ad esempio la fronte molto pronunciata e la forma più impettita.

durata della vita media

12 anni, dipende da molteplici fattori sommati tra loro: primo fra tutti il ceppo di appartenenza (con "ceppo" si intende il gruppo dì appartenenza dell'esemplare); è molto importante, per selezionare un buon soggetto, costituire un ceppo soddisfacente che possa vantare animali visibilmente sani con corporatura sviluppata e buon portamento, bisogna evitare di accoppiare soggetti strettamente imparentati per troppe generazioni o che mostrino alta tendenza a contrarre infezioni anche banali. Evitare di riprodurre esemplari con piumaggio opaco, scarso o incompleto; evitare di riprodurre soggetti che mostrino una taglia inferiore rispetto alla media (18–20 cm). Curare l'alimentazione somministrando verdura e frutta fresche, scegliendo mangimi per ornicoltura professionale. Evitare condizioni di stress quali sovraffollamento o ritmo riproduttivo troppo intenso, sistemare i pappagallini in alloggi di buone dimensioni. Seguendo queste indicazioni la vita della cocorita potrà considerevolmente aumentare; vi sono casi record di soggetti vissuti oltre 17 anni di vita.

allevamento

La cocorita, è il pappagallino più allevato in tutto il mondo. Scoperto dall’uomo bianco nel 1789 è oggi il più apprezzato tra gli uccelli da gabbia dopo il canarino. Facile da allevare, vive in una comune gabbia rettangolare di 60x60x40 cm ma può anche vivere in voliera, formando folti gruppi dove si riproduce in nidi a cassetta senza problemi di sorta.

descrizione

Pappagallino a coda lunga con corpo slanciato. Il colore originario è il verde, in cattività nascono in tutte le tinte possibili, eccetto il nero ed il rosso. Il becco è adunco, l’occhio è nero cerchiato di giallo. Sopra al becco, in corrispondenza delle narici c’è la cera che generalmente è marrone, rosa o bianca nelle femmine e blu o azzurro nei maschi (fanno eccezione mutazioni particolari come gli ino).

ALIMENTAZIONE

Molto facile da nutrire, la sua dieta si compone di misto di semi per cocorite, pastoncino all’uovo, spighe di panico e pane secco.Un buon misto di semi deve contenere miglio,panico,scagliola e avena decorticata. Alle cocorite piace molto l' insalata e preferiscono particolarmente la frutta (da non dimenticare l'osso di seppia per l' affilamento del becco e il grit). Da evitare invece il prezzemolo e l'avocado poiché velenosi.

RIPRODUZIONE

Avviene in voliera, con più coppie a contatto, usa nidi a cassetta con foro d’entrata. Non usa imbottire il nido, dopo l’accoppiamento depone quattro o cinque uova candide che cova per 19 giorni. I novelli sono alimentati da entrambi i genitori con il “latte di pappagallo”, una secrezione oleosa prodotta da ghiandole poste all’altezza della gola, che si attivano nel periodo riproduttivo. A sei settimane i giovani, sono indipendenti e si possono allontanare dalla coppia.
La riproduzione nelle cocorite può avvenire in qualsiasi periodo dell'anno, preferibilmente in primavera, e per salvaguardare la salute possono fare solo tre covate l’anno, dopodiché i nidi vanno rimossi fino all’anno successivo.

VITA RIPRODUTTIVA DELLA COCORITA

  • Maturità sessuale: 10-12 mesi
  • Accoppiamento: primavera (eventualmente inverno dipende dal clima)
  • Deposizione: Una settimana dopo l'accoppiamento, nel pomeriggio a giorni alterni (ma anche tutti i giorni)
  • Numero uova: 2-12, normalmente 4-6
  • Durata della cova: 19-23 giorni
  • Alla schiusa: completamente implumi e con gli occhi chiusi
  • Le prime piume: a 3-4 giorni
  • Apertura occhi: a 8 giorni
  • Mantello quasi completo: a 3 settimane
  • Prime uscite dal nido: a 4 settimane
  • Svezzamento: a 6 settimane
  • Vita riproduttiva: 6-7 anni
VITA IN CATTIVITà

Questo volatile ha saputo adattarsi splendidamente alla vita reclusa, adattandosi di volta in volta alle diverse situazioni: le molte mutazioni di colore ne sono la prova palese, l’ondulato “ancestrale” (piumaggio del selvatico) si presenta con fronte e testa gialle, ali e nuca verde più meno scuro con ondulazioni nere ben segnate (da qui il nome comune di ondulato). Come detto le tinte dell’ondulato oggi sono innumerevoli e contemplano pezzature, soggetti monocolore ed anche soggetti in cui il tipico disegno del piumaggio e scomparso per lasciare il posto a colori uniti spesso vivaci, ma a volte molto tenui e appena visibili. La serie comincia a partire dal 1915 e la prima mutazione apparsa è il “lutino” (giallo ranuncolo con occhi rossi), seguita 10-12 anni dopo dal classico e diffusissimo “blu faccia bianca”, le altre colorazioni sono tutte molto più recenti. Una precisazione, il soggetto “albino” non è una mutazione apparsa per adattamento alla costrizione, ma un “difetto” genetico che compare sporadicamente in natura in tutti gli animali e raramente nell’uomo: il fatto che gli uccelli albini siano più frequenti in gabbia che in natura è una chiara conseguenza dell’uomo e della selezione mirata.
Oltre al colore esiste un’altra tipologia di cocorita nata dall’ allevamento selettivo, nota come “ondulato inglese”, che differisce dai comuni per la forma del corpo più arrotondata e dal petto prominente, dal temperamento “silenzioso e tranquillo”, e per le dimensioni (22–24 cm). Può essere alloggiato con la cocorita comune ma va controllata, poiché da quest’ultima subisce spesso maltrattamenti di vario genere. Infine va precisato che non è adatto alla sistemazione in voliere grandi per via della scarsa attitudine al volo protratto.
Al giorno d'oggi, le mutazioni più frequenti sono il "cobalto" (corpo blu mare, testa bianca ed ali maculate), il "tormalina" (corpo azzurrino, faccia bianca, dorso con righe scure poco definite), il "Wilson" (completamente giallo, con alcune macchie bianche sul collo), il "malva" (come la specie primitiva, ma dal verde molto più carico), il "Gray Fennycard" (azzurrogrigiastro sul petto, coda bianca e corta, faccia bianco sporco), il "Jameson-Defoe" (con ali bianche o azzurrognole, petto viola chiaro o lilla, tutto il resto bianco).
Una menzione a parte meritano i "Lamoirée":varietà comparsa nei primi decenni del Novecento, presenta dimensioni ridotte (mai più di 15 cm), corpo tozzo, con occhi rosacei o brunastri. Ad oggi questi pappagalli sono rarissimi, siccome il loro commercio è stato scoraggiato dalle più influenti aziende di vendita di volatili, in quanto pericolosi nella riproduzione, perché colpiti da un difetto genetico molto importante, che li porta alla morte entro i 3-4 anni di vita.
FOTO DI COCORITE :



COCO INGLESE

COPPIA DI COCORITE

PULLI DI COCORITA


COCO MASCHIO


sabato 30 aprile 2011

ecco tutti i miei pappagalli !


pepito



pepito

pepito

pepito

pepito

io e pepe

pepe

azzurra il girno della sua morte
azzurra morta

Cacatua roseicapillus in Australia

cocorite innamorate

foto pappagalli

!!

araves1 video imbeccata di un cenerino

che belli che sn questi 2 cenerini

varie foto di pappagalli !!

ara macao

parrocchetti

ara giacinto

cacatua cresta gialla

inseparabile

inseparabili

roselie

ara macao e arauana


amazzone

roselia

parrocchetto alessandrino

cenerini

piccoli di cocorita

cocorita

ara e cenerino

pipo l' inseparabile !

pipo è un inseparabile che ho acquistato da allevare a mano !

sembra buono ma non lo è !!! come dice il proverbio (l'apparenza inganna)


ecco la peste mentre mangia il pappone dalla siringa !




ecco quando va un verso e se ne va (ha lo stomaco pieno) !!!

ARA GIACINTO

descrizione

L'ara giacinto è lunga 100 cm e pesa 1,5-2 kg. L'apertura alare è di 120–140 cm. È quasi completamente azzurra, ma sotto le ali è di colore nero. Ha un grosso becco nero con delle zone di pelle nuda color giallo brillante lungo i margini del ramo inferiore; altre zone di pelle nuda gialla circondano gli occhi[1]. La femmina e il maschio sono quasi indistinguibili, ma la femmina è leggermente più gracile.

biologia dieta e alimentazione
L'ara giacinto è dotata di un becco molto robusto che le consente di procurarsi i suoi alimenti abituali, costituiti dal gheriglio di noci e semi dal duro involucro. Il suo becco è in grado perfino di frantumare noci di cocco e noci di macadamia. Inoltre, questa ara si nutre anche di frutti e di altre sostanze vegetali. Tra i suoi cibi preferiti vi sono anche i pinoli.

riproduzione

Questo uccello nidifica nelle cavità naturali degli alberi. Ogni covata è composta da una o due uova, ma di solito sopravvive un unico pulcino, dal momento che il secondo uovo si schiude quasi sempre alcuni giorni dopo il primo e il piccolo che vi sguscia non è in grado di competere per il cibo con il primogenito. I giovani rimangono con i genitori fino all'età di tre mesi. Divengono completamente maturi e in grado di riprodursi a sette anni. Le uova vengono predate regolarmente da Corvidi, opossum, coati e (più spesso) tucani[2]. Gli adulti non hanno predatori naturali[3].

distribuzione e habitat
L'ara giacinto sopravvive oggi in Sudamerica in tre aree principali: la regione brasiliana del Pantanal e le regioni della Bolivia orientale e del Paraguay nord-orientale ad essa adiacenti, la regione del Cerrado, nell'entroterra del Brasile orientale (Maranhão, Piauí, Bahia, Tocantins, Goiás, Mato Grosso e Minas Gerais) e nelle aree relativamente aperte associate al corso dei fiumi Tocantins, Xingu e Tapajós, nonché sull'isola di Marajó, ai margini orientali del Bacino Amazzonico, in Brasile. È probabile che popolazioni più piccole e frammentate sopravvivano anche in altre aree. L'ara giacinto predilige le paludi di palme, le aree boschive ed altri habitat boschivi semi-aperti. Solitamente evita la fitta foresta pluviale e nelle regioni dominate da questo habitat il suo areale si riduce generalmente ai suoi margini o ad aree relativamente aperte (ad esempio lungo i fiumi principali).

conservazione

Le numerose catture per alimentare il traffico degli uccelli da voliera e la deforestazione hanno portato l'ara giacinto vicina all'estinzione. Gli incendi che gli allevatori appiccano ogni anno all'erba possono distruggere gli alberi dove questa specie nidifica; inoltre, le regioni un tempo occupate dall'ara giacinto non sono più favorevoli alla sua sopravvivenza, dato che vi sorgono ora fattorie, dighe idroelettriche e piantagioni. In passato, in alcune zone, la specie veniva cacciata anche a scopo alimentare, mentre gli indios Kayapo della tribù dei Gorotire, nel Brasile centro-meridionale, ne utilizzano le penne per confezionare copricapi ed altri oggetti d'artigianato. Nonostante il numero delle are giacinto sia enormemente diminuito, questi uccelli sono sempre abbastanza comuni nella regione brasiliana del Pantanal, dove è attualmente in opera un apposito progetto di conservazione, il Hyacinth Macaw Project; gli uomini del progetto hanno posizionato vari nidi artificiali e intrapreso campagne di informazione e, grazie alla loro opera, ora molti proprietari di fattorie proteggono le are che vivono sulle loro terre.
Un altro programma di conservazione, patrocinato da BioBrasil [4] e dal World Wildlife Fund[5], viene portato avanti anche dallo Zoo del Minnesota.

la storia del mio UGO !

UGO è UN PARROCCHETTO DAL COLLARE VERDE ! L' HO ACQUISTATO IL GIORNO 27 DICEMBRE 2010 IN UN NEGOZIO DI ANIMALI DOVE ERA RINCHIUSO IN UNA GABBIA MOLTO PICCOLA PER LA SUE NOTE DIMENSIONI !
DOPO AVERLO ACQUISTATO LO ABBIAMO PORTATO NELLA SUA NUOVA CASA !
L' HO MESSO NELLA SUA GABBIA (GRANDE E GIUSTA X LE SUE DIMENSIONI), ERA MOLTO SPAVENTATO E QUANDO MI AVVICINAVO PER TRANQUILLIZZARLO FACEVA DEGLI URLI MOLTO FORTI CHE IN NATURA SFRUTTA ANCHE PER DIFENDERSI DA ALTRI UCCELLI , DURANTE I LITIGI TRA MASCHI .
TANTO ERA SPAVENTATO CHE QUANDO LO PRENDEVI URLAVA E MORDEVA TALMENTE FORTE CHE MI FECE USCIRE IL SANGUE DA UN DITO .
DOPO VARI GIORNI IO E MIA MAMMA LO ABBIAMO PRESO CON I GUANTI DI PELLE IN MODO CHE SE LUI AVESSE VOLUTO MORDERCI NON CI AVREBBE FATTO MALE !
PIANO PIANO PRESE CONFIDENZA CON NOI E SI FACEVA PRENDERE TRANQUILLAMENTE SENZA URLARE NE MORDERE !
FOTO DI UGO :

ERA IL PRIMO GIORNO CHE UGO SI FACEVA PRENDERE SENZA URLARE NE MORDERE !
























PURTROPPO PERò UGO SE SI SPAVENTAVA SI BUTTAVA DALLA SUA GABBIA (CHE ERA APERTA ) E SI FACEVA SEMPRE MALE ALLA SUA ALA ROTTA QUANDO ANCORA NON ERA NOSTRO E LO MALTRATTARONO ROMPENDOGLI UN ALA ! SALDATASI MALE UGO NON APRE UN 'ALA DUNQUE NON VOLA ! QUANDO SI BUTTAVA IO DICO (SI è SUICIDATO ) SI FACEVA MALE AL PETTO E DOPO UN VOLTA DUE VOLTE TRE VOLTE CHE CADEVA , DI FECE UN GROSSA FERITA SUL PETTO ! LO PORTAMMO DALLA VETERINARIA CHE GENTILMENTE CI PRESCRISSE UNA POMATA APPOSITA PER FAR CICATRIZARE LA SUA FERITA .
PERò LUI NON GUARIVA PERCHè MOLTO SPESSO DI BUTTAVA E SE SI ERA FORMATA LA CROSTA SI TOGLIEVA E........ SANGUE DA PERTUTTO ! POCHI GIORNI FA SIAMO ANDATI DALLA VETERINARIA E CI HA CONSIGLIATO DI APPLICARE L' ALOE IN GEL !!! CHE AIUTA A CICATRIZZARE .
DEVO DIRE LA VERITà ADEDSSO STA MOLTO MEGLIO E LA FERITA E QUASI DEL TUTTO CICATRIZZATA! ORA UGO VIVE CON UNA COPPIA DI CALOPSITTI PEPE E BETTA CHE AVEVO GIà PRIMA DI ACQUISTARE UGO !
PEPE !



BETTA !


 

venerdì 29 aprile 2011

le varie razze di pappagalli !

Ci sono molte razze di pappagalli ! ogni razza ha le sue caratteristiche, le sue abitudini e anche il luogo di provenienza !
   ARA ARAUANA

DESCRIZIONE 

L'ara gialloblu, spesso semplicemente chiamata «ararauna», è senza dubbio la specie di ara più nota e più diffusa: colore e dimensioni, docilità e tranquillità la rendono eccellente come animale da compagnia ma anche come giocoliere circense (in alcuni parchi acquatici e parchi-giochi infatti questi pappagalli costituiscono una vera attrazione, da soli o in associazione con altri animali).
Si tratta di un animale molto bello per forma e colori, longevo e molto robusto e soprattutto è l'ara che meglio di tutte si è prestata alla riproduzione in cattività: questa la ragione del suo grande successo presso allevatori e appassionati.
È uno dei pappagalli di maggiore taglia, con i suoi 86-88 cm, grazie anche alla lunga coda.
L'aspetto generale è di un uccello dalla forma selvatica (cioè allungata), piuttosto forte e compatto, dalla buona apertura alare. In effetti si tratta di un buon volatore ma come la maggior parte degli Psittaciformi ama arrampicarsi facendo uso delle forti zampe e del becco.
La testa è grande, leggermente più massiccia nei maschi (ma il dimorfismo sessuale non è evidente), con fronte verde che sfuma in azzurro-blu verso il capo e la nuca; le redini e le guance sono di pelle nuda bianca con leggere striature nere, più accentuate in prossimità degli occhi. Evidente il nero del sottogola. Il forte e grande becco, anche in questo caso di maggior dimensioni nel maschio, è nero. L'occhio ha iride nera bordata di giallo (nei soggetti giovani la colorazione è marroncina). La nuca, la groppa e in generale tutta la parte superiore, comprese ali e coda, sono di un bell'azzurro-blu, mentre il collo, il petto, il ventre, l'addome e la parte inferiore di ali e coda sono di colore giallo intenso.
Le zampe, corte e robuste, adatte all'arrampicamento, sono di colore grigio scuro, come le unghie.

comportamento




L'habitat preferito è quello delle boscaglie fitte e delle foreste; tuttavia si adatta anche alle savane purché ricche di grandi alberi dove trovare riparo. È un uccello tranquillo, docile, gregario e buon imitatore, che in natura ha alcuni competitori ma pochissimi nemici (se si esclude l'uomo che sta distruggendo i suoi habitat) e che quindi ha sviluppato un elevato grado di socievolezza, che lo rende capace di convivere bene sia con i conspecifici sia con altre specie.
L'alimentazione consiste di frutta, sementi, bacche, germogli, lumachine e in generale tutto ciò che di commestibile trova sugli alberi, visto che a terra va poco e malvolentieri data la goffaggine con cui si muove. Il forte becco gli permette di mangiare senza difficoltà anche noci e altra frutta a guscio duro, da cui trae l'apporto proteico necessario.
La nidificazione avviene nel cavo di un albero, la femmina depone 2-3 uova che cova per 26 giorni: i piccoli escono dal nido dopo circa 14 settimane e per altrettante settimane resteranno ancora con i genitori che li nutriranno e li accudiranno con cura.
A circa 6-7 mesi la giovane ara è svezzata ma il suo periodo sensibile (ossia di apprendimento) durerà ancora almeno fino ai 3-4 anni, mentre la maturità sessuale sarà raggiunta attorno ai 6 anni, le femmine un po' prima dei maschi.

distribuzione


La distribuzione di questo pappagallo è abbastanza vasta: è infatti presente in tutta la parte centro-settentrionale dell'America del Sud: Panama, Colombia, Ecuador, Perù, Venezuela, Guyana, Trinidad, Brasile, Bolivia, Paraguay e anche nel nord dell'Argentina dove però è assai più frequente incontrare una specie molto simile, che per alcuni studiosi sarebbe una sottospecie dell'ara gialloblu, ossia l'ara golablu, presente anche in Bolivia e Par

ARA MACAO



DESCRIZONE

È lunga circa 81-96 cm, dei quali più della metà sono formati dalla coda appuntita e graduata tipica di tutte le are. Il peso medio si aggira intorno al chilogrammo. Il piumaggio è per la maggior parte scarlatto, ma le penne del dorso e delle copritrici della coda sono blu chiare, le più grandi copritrici superiori sono gialle, i lati superiori delle remiganti sono blu scuro, così come le estremità delle penne della coda, e il lato inferiore delle remiganti delle ali e della coda è rosso scuro con iridescenze metalliche dorate. Intorno all'occhio c'è una zona di pelle glabra bianca che si spinge fino al becco. La mandibola superiore è per la maggior parte di color corno pallido, mentre quella inferiore è nera. I sessi sono simili; la sola differenza tra uccelli di età differenti è che i giovani uccelli hanno gli occhi scuri, mentre gli adulti li hanno giallo chiaro.
Le are scarlatte emettono richiami acuti, bassi, profondi suoni rauchi, squittii e grida.

DIETA

Le are scarlatte si nutrono soprattutto di frutti e semi, inclusi semi grandi e duri. Sopra la volta della foresta si vedono volare soprattutto uccelli soli o in coppia, sebbene in alcune aree si incontrino grandi stormi. Si radunano insieme nei luoghi dove possono leccare l'argilla.

RIPRODUZIONE

Come la maggior parte dei pappagalli, l'ara scarlatta depone da 2 a 4 uova bianche nella cavità di un albero. I piccoli nascono dopo 24-25 giorni. Imparano a volare 105 giorni dopo e lasciano i genitori a non più tardi di un anno di età.


DISTRIBUZIONE

L'habitat dell'ara macao centroamericana corre attraverso le estreme regioni orientali e meridionali del Messico e del Panama, ma anche in Guatemala e nel Belize, mentre la popolazione sudamericana ha un vasto areale che ricopre il bacino amazzonico; si estende fino al Perù ad est delle Ande, alla Bolivia e al Paraguay.[2] Sebbene siano piuttosto rare sulla terraferma, grandi colonie di are scarlatte si possono ancora trovare sull'isola di Coiba e sulle Galápagos.
Prima che la popolazione dell'ara scarlatta declinasse, la sua distribuzione comprendeva gran parte del Costa Rica. Comunque, a partire dagli anni '60 le are scarlatte sono scese di numero a causa di una combinazione di fattori, soprattutto caccia, bracconaggio e distruzione dell'habitat tramite la deforestazione. Inoltre, il trattamento con pesticidi effettuato dalle compagnie di coltivazione e vendita di banane da esportazione ha giocato un ruolo significativo nella diminuzione delle popolazioni di ara scarlatta.
Questi fattori combinati hanno intaccato la popolazione di are scarlatte in Costa Rica, dove in passato occupavano circa 42.500 km² su un totale del territorio nazionale di 51.100 km²,[3] riducendo il loro areale, agli inizi degli anni '90, a due sole regioni sulla costa pacifica: la riserva biologica di Carara e la penisola di Osa. Nel 1993 i sopraluoghi mostrarono che in Costa Rica le are scarlatte occupavano solamente il 20% (9100 km²) del loro areale storico.
L'areale delle are scarlatte è ritenuto quello più esteso in latitudine di ogni uccello del genere Ara,[3] ricoprendo un'estensione massima di territorio di 6.700.000 km². Tuttavia, l'habitat dell'ara scarlatta è frammentato e le colonie di questo uccello sono confinate per lo più a piccole popolazioni sparse attraverso l'America Centrale e Meridionale.[2] Comunque, dal momento che in alcune regioni del suo territorio, dove viene descritta come "comune", si trova ancora in grande numero, nel 2004 l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha considerato la specie a "rischio minimo".

AVICOLTURA

Le are scarlatte sono popolari, ma costosi, rumorosi e richiesti uccelli da gabbia. Sono considerate socievoli e affezionate e alcune di esse parlano bene il linguaggio umano. L'ara scarlatta è una specie inclusa nell'Appendice I della CITES e perciò questi uccelli non possono essere catturati in natura [1].
In cattività le are scarlatte si incrociano talvolta con altre specie di are, producendo ibridi.
L'ibrido con l'ara rossa e verde, detta anche ara dalle ali verdi, è conosciuto come ara rubino, mentre dall'incrocio tra un'ara scarlatta e un'ara blu e gialla nascono degli uccellini noti come are catalina.