venerdì 29 aprile 2011

le varie razze di pappagalli !

Ci sono molte razze di pappagalli ! ogni razza ha le sue caratteristiche, le sue abitudini e anche il luogo di provenienza !
   ARA ARAUANA

DESCRIZIONE 

L'ara gialloblu, spesso semplicemente chiamata «ararauna», è senza dubbio la specie di ara più nota e più diffusa: colore e dimensioni, docilità e tranquillità la rendono eccellente come animale da compagnia ma anche come giocoliere circense (in alcuni parchi acquatici e parchi-giochi infatti questi pappagalli costituiscono una vera attrazione, da soli o in associazione con altri animali).
Si tratta di un animale molto bello per forma e colori, longevo e molto robusto e soprattutto è l'ara che meglio di tutte si è prestata alla riproduzione in cattività: questa la ragione del suo grande successo presso allevatori e appassionati.
È uno dei pappagalli di maggiore taglia, con i suoi 86-88 cm, grazie anche alla lunga coda.
L'aspetto generale è di un uccello dalla forma selvatica (cioè allungata), piuttosto forte e compatto, dalla buona apertura alare. In effetti si tratta di un buon volatore ma come la maggior parte degli Psittaciformi ama arrampicarsi facendo uso delle forti zampe e del becco.
La testa è grande, leggermente più massiccia nei maschi (ma il dimorfismo sessuale non è evidente), con fronte verde che sfuma in azzurro-blu verso il capo e la nuca; le redini e le guance sono di pelle nuda bianca con leggere striature nere, più accentuate in prossimità degli occhi. Evidente il nero del sottogola. Il forte e grande becco, anche in questo caso di maggior dimensioni nel maschio, è nero. L'occhio ha iride nera bordata di giallo (nei soggetti giovani la colorazione è marroncina). La nuca, la groppa e in generale tutta la parte superiore, comprese ali e coda, sono di un bell'azzurro-blu, mentre il collo, il petto, il ventre, l'addome e la parte inferiore di ali e coda sono di colore giallo intenso.
Le zampe, corte e robuste, adatte all'arrampicamento, sono di colore grigio scuro, come le unghie.

comportamento




L'habitat preferito è quello delle boscaglie fitte e delle foreste; tuttavia si adatta anche alle savane purché ricche di grandi alberi dove trovare riparo. È un uccello tranquillo, docile, gregario e buon imitatore, che in natura ha alcuni competitori ma pochissimi nemici (se si esclude l'uomo che sta distruggendo i suoi habitat) e che quindi ha sviluppato un elevato grado di socievolezza, che lo rende capace di convivere bene sia con i conspecifici sia con altre specie.
L'alimentazione consiste di frutta, sementi, bacche, germogli, lumachine e in generale tutto ciò che di commestibile trova sugli alberi, visto che a terra va poco e malvolentieri data la goffaggine con cui si muove. Il forte becco gli permette di mangiare senza difficoltà anche noci e altra frutta a guscio duro, da cui trae l'apporto proteico necessario.
La nidificazione avviene nel cavo di un albero, la femmina depone 2-3 uova che cova per 26 giorni: i piccoli escono dal nido dopo circa 14 settimane e per altrettante settimane resteranno ancora con i genitori che li nutriranno e li accudiranno con cura.
A circa 6-7 mesi la giovane ara è svezzata ma il suo periodo sensibile (ossia di apprendimento) durerà ancora almeno fino ai 3-4 anni, mentre la maturità sessuale sarà raggiunta attorno ai 6 anni, le femmine un po' prima dei maschi.

distribuzione


La distribuzione di questo pappagallo è abbastanza vasta: è infatti presente in tutta la parte centro-settentrionale dell'America del Sud: Panama, Colombia, Ecuador, Perù, Venezuela, Guyana, Trinidad, Brasile, Bolivia, Paraguay e anche nel nord dell'Argentina dove però è assai più frequente incontrare una specie molto simile, che per alcuni studiosi sarebbe una sottospecie dell'ara gialloblu, ossia l'ara golablu, presente anche in Bolivia e Par

ARA MACAO



DESCRIZONE

È lunga circa 81-96 cm, dei quali più della metà sono formati dalla coda appuntita e graduata tipica di tutte le are. Il peso medio si aggira intorno al chilogrammo. Il piumaggio è per la maggior parte scarlatto, ma le penne del dorso e delle copritrici della coda sono blu chiare, le più grandi copritrici superiori sono gialle, i lati superiori delle remiganti sono blu scuro, così come le estremità delle penne della coda, e il lato inferiore delle remiganti delle ali e della coda è rosso scuro con iridescenze metalliche dorate. Intorno all'occhio c'è una zona di pelle glabra bianca che si spinge fino al becco. La mandibola superiore è per la maggior parte di color corno pallido, mentre quella inferiore è nera. I sessi sono simili; la sola differenza tra uccelli di età differenti è che i giovani uccelli hanno gli occhi scuri, mentre gli adulti li hanno giallo chiaro.
Le are scarlatte emettono richiami acuti, bassi, profondi suoni rauchi, squittii e grida.

DIETA

Le are scarlatte si nutrono soprattutto di frutti e semi, inclusi semi grandi e duri. Sopra la volta della foresta si vedono volare soprattutto uccelli soli o in coppia, sebbene in alcune aree si incontrino grandi stormi. Si radunano insieme nei luoghi dove possono leccare l'argilla.

RIPRODUZIONE

Come la maggior parte dei pappagalli, l'ara scarlatta depone da 2 a 4 uova bianche nella cavità di un albero. I piccoli nascono dopo 24-25 giorni. Imparano a volare 105 giorni dopo e lasciano i genitori a non più tardi di un anno di età.


DISTRIBUZIONE

L'habitat dell'ara macao centroamericana corre attraverso le estreme regioni orientali e meridionali del Messico e del Panama, ma anche in Guatemala e nel Belize, mentre la popolazione sudamericana ha un vasto areale che ricopre il bacino amazzonico; si estende fino al Perù ad est delle Ande, alla Bolivia e al Paraguay.[2] Sebbene siano piuttosto rare sulla terraferma, grandi colonie di are scarlatte si possono ancora trovare sull'isola di Coiba e sulle Galápagos.
Prima che la popolazione dell'ara scarlatta declinasse, la sua distribuzione comprendeva gran parte del Costa Rica. Comunque, a partire dagli anni '60 le are scarlatte sono scese di numero a causa di una combinazione di fattori, soprattutto caccia, bracconaggio e distruzione dell'habitat tramite la deforestazione. Inoltre, il trattamento con pesticidi effettuato dalle compagnie di coltivazione e vendita di banane da esportazione ha giocato un ruolo significativo nella diminuzione delle popolazioni di ara scarlatta.
Questi fattori combinati hanno intaccato la popolazione di are scarlatte in Costa Rica, dove in passato occupavano circa 42.500 km² su un totale del territorio nazionale di 51.100 km²,[3] riducendo il loro areale, agli inizi degli anni '90, a due sole regioni sulla costa pacifica: la riserva biologica di Carara e la penisola di Osa. Nel 1993 i sopraluoghi mostrarono che in Costa Rica le are scarlatte occupavano solamente il 20% (9100 km²) del loro areale storico.
L'areale delle are scarlatte è ritenuto quello più esteso in latitudine di ogni uccello del genere Ara,[3] ricoprendo un'estensione massima di territorio di 6.700.000 km². Tuttavia, l'habitat dell'ara scarlatta è frammentato e le colonie di questo uccello sono confinate per lo più a piccole popolazioni sparse attraverso l'America Centrale e Meridionale.[2] Comunque, dal momento che in alcune regioni del suo territorio, dove viene descritta come "comune", si trova ancora in grande numero, nel 2004 l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha considerato la specie a "rischio minimo".

AVICOLTURA

Le are scarlatte sono popolari, ma costosi, rumorosi e richiesti uccelli da gabbia. Sono considerate socievoli e affezionate e alcune di esse parlano bene il linguaggio umano. L'ara scarlatta è una specie inclusa nell'Appendice I della CITES e perciò questi uccelli non possono essere catturati in natura [1].
In cattività le are scarlatte si incrociano talvolta con altre specie di are, producendo ibridi.
L'ibrido con l'ara rossa e verde, detta anche ara dalle ali verdi, è conosciuto come ara rubino, mentre dall'incrocio tra un'ara scarlatta e un'ara blu e gialla nascono degli uccellini noti come are catalina.

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