sabato 30 aprile 2011

ecco tutti i miei pappagalli !


pepito



pepito

pepito

pepito

pepito

io e pepe

pepe

azzurra il girno della sua morte
azzurra morta

Cacatua roseicapillus in Australia

cocorite innamorate

foto pappagalli

!!

araves1 video imbeccata di un cenerino

che belli che sn questi 2 cenerini

varie foto di pappagalli !!

ara macao

parrocchetti

ara giacinto

cacatua cresta gialla

inseparabile

inseparabili

roselie

ara macao e arauana


amazzone

roselia

parrocchetto alessandrino

cenerini

piccoli di cocorita

cocorita

ara e cenerino

pipo l' inseparabile !

pipo è un inseparabile che ho acquistato da allevare a mano !

sembra buono ma non lo è !!! come dice il proverbio (l'apparenza inganna)


ecco la peste mentre mangia il pappone dalla siringa !




ecco quando va un verso e se ne va (ha lo stomaco pieno) !!!

ARA GIACINTO

descrizione

L'ara giacinto è lunga 100 cm e pesa 1,5-2 kg. L'apertura alare è di 120–140 cm. È quasi completamente azzurra, ma sotto le ali è di colore nero. Ha un grosso becco nero con delle zone di pelle nuda color giallo brillante lungo i margini del ramo inferiore; altre zone di pelle nuda gialla circondano gli occhi[1]. La femmina e il maschio sono quasi indistinguibili, ma la femmina è leggermente più gracile.

biologia dieta e alimentazione
L'ara giacinto è dotata di un becco molto robusto che le consente di procurarsi i suoi alimenti abituali, costituiti dal gheriglio di noci e semi dal duro involucro. Il suo becco è in grado perfino di frantumare noci di cocco e noci di macadamia. Inoltre, questa ara si nutre anche di frutti e di altre sostanze vegetali. Tra i suoi cibi preferiti vi sono anche i pinoli.

riproduzione

Questo uccello nidifica nelle cavità naturali degli alberi. Ogni covata è composta da una o due uova, ma di solito sopravvive un unico pulcino, dal momento che il secondo uovo si schiude quasi sempre alcuni giorni dopo il primo e il piccolo che vi sguscia non è in grado di competere per il cibo con il primogenito. I giovani rimangono con i genitori fino all'età di tre mesi. Divengono completamente maturi e in grado di riprodursi a sette anni. Le uova vengono predate regolarmente da Corvidi, opossum, coati e (più spesso) tucani[2]. Gli adulti non hanno predatori naturali[3].

distribuzione e habitat
L'ara giacinto sopravvive oggi in Sudamerica in tre aree principali: la regione brasiliana del Pantanal e le regioni della Bolivia orientale e del Paraguay nord-orientale ad essa adiacenti, la regione del Cerrado, nell'entroterra del Brasile orientale (Maranhão, Piauí, Bahia, Tocantins, Goiás, Mato Grosso e Minas Gerais) e nelle aree relativamente aperte associate al corso dei fiumi Tocantins, Xingu e Tapajós, nonché sull'isola di Marajó, ai margini orientali del Bacino Amazzonico, in Brasile. È probabile che popolazioni più piccole e frammentate sopravvivano anche in altre aree. L'ara giacinto predilige le paludi di palme, le aree boschive ed altri habitat boschivi semi-aperti. Solitamente evita la fitta foresta pluviale e nelle regioni dominate da questo habitat il suo areale si riduce generalmente ai suoi margini o ad aree relativamente aperte (ad esempio lungo i fiumi principali).

conservazione

Le numerose catture per alimentare il traffico degli uccelli da voliera e la deforestazione hanno portato l'ara giacinto vicina all'estinzione. Gli incendi che gli allevatori appiccano ogni anno all'erba possono distruggere gli alberi dove questa specie nidifica; inoltre, le regioni un tempo occupate dall'ara giacinto non sono più favorevoli alla sua sopravvivenza, dato che vi sorgono ora fattorie, dighe idroelettriche e piantagioni. In passato, in alcune zone, la specie veniva cacciata anche a scopo alimentare, mentre gli indios Kayapo della tribù dei Gorotire, nel Brasile centro-meridionale, ne utilizzano le penne per confezionare copricapi ed altri oggetti d'artigianato. Nonostante il numero delle are giacinto sia enormemente diminuito, questi uccelli sono sempre abbastanza comuni nella regione brasiliana del Pantanal, dove è attualmente in opera un apposito progetto di conservazione, il Hyacinth Macaw Project; gli uomini del progetto hanno posizionato vari nidi artificiali e intrapreso campagne di informazione e, grazie alla loro opera, ora molti proprietari di fattorie proteggono le are che vivono sulle loro terre.
Un altro programma di conservazione, patrocinato da BioBrasil [4] e dal World Wildlife Fund[5], viene portato avanti anche dallo Zoo del Minnesota.

la storia del mio UGO !

UGO è UN PARROCCHETTO DAL COLLARE VERDE ! L' HO ACQUISTATO IL GIORNO 27 DICEMBRE 2010 IN UN NEGOZIO DI ANIMALI DOVE ERA RINCHIUSO IN UNA GABBIA MOLTO PICCOLA PER LA SUE NOTE DIMENSIONI !
DOPO AVERLO ACQUISTATO LO ABBIAMO PORTATO NELLA SUA NUOVA CASA !
L' HO MESSO NELLA SUA GABBIA (GRANDE E GIUSTA X LE SUE DIMENSIONI), ERA MOLTO SPAVENTATO E QUANDO MI AVVICINAVO PER TRANQUILLIZZARLO FACEVA DEGLI URLI MOLTO FORTI CHE IN NATURA SFRUTTA ANCHE PER DIFENDERSI DA ALTRI UCCELLI , DURANTE I LITIGI TRA MASCHI .
TANTO ERA SPAVENTATO CHE QUANDO LO PRENDEVI URLAVA E MORDEVA TALMENTE FORTE CHE MI FECE USCIRE IL SANGUE DA UN DITO .
DOPO VARI GIORNI IO E MIA MAMMA LO ABBIAMO PRESO CON I GUANTI DI PELLE IN MODO CHE SE LUI AVESSE VOLUTO MORDERCI NON CI AVREBBE FATTO MALE !
PIANO PIANO PRESE CONFIDENZA CON NOI E SI FACEVA PRENDERE TRANQUILLAMENTE SENZA URLARE NE MORDERE !
FOTO DI UGO :

ERA IL PRIMO GIORNO CHE UGO SI FACEVA PRENDERE SENZA URLARE NE MORDERE !
























PURTROPPO PERò UGO SE SI SPAVENTAVA SI BUTTAVA DALLA SUA GABBIA (CHE ERA APERTA ) E SI FACEVA SEMPRE MALE ALLA SUA ALA ROTTA QUANDO ANCORA NON ERA NOSTRO E LO MALTRATTARONO ROMPENDOGLI UN ALA ! SALDATASI MALE UGO NON APRE UN 'ALA DUNQUE NON VOLA ! QUANDO SI BUTTAVA IO DICO (SI è SUICIDATO ) SI FACEVA MALE AL PETTO E DOPO UN VOLTA DUE VOLTE TRE VOLTE CHE CADEVA , DI FECE UN GROSSA FERITA SUL PETTO ! LO PORTAMMO DALLA VETERINARIA CHE GENTILMENTE CI PRESCRISSE UNA POMATA APPOSITA PER FAR CICATRIZARE LA SUA FERITA .
PERò LUI NON GUARIVA PERCHè MOLTO SPESSO DI BUTTAVA E SE SI ERA FORMATA LA CROSTA SI TOGLIEVA E........ SANGUE DA PERTUTTO ! POCHI GIORNI FA SIAMO ANDATI DALLA VETERINARIA E CI HA CONSIGLIATO DI APPLICARE L' ALOE IN GEL !!! CHE AIUTA A CICATRIZZARE .
DEVO DIRE LA VERITà ADEDSSO STA MOLTO MEGLIO E LA FERITA E QUASI DEL TUTTO CICATRIZZATA! ORA UGO VIVE CON UNA COPPIA DI CALOPSITTI PEPE E BETTA CHE AVEVO GIà PRIMA DI ACQUISTARE UGO !
PEPE !



BETTA !


 

venerdì 29 aprile 2011

le varie razze di pappagalli !

Ci sono molte razze di pappagalli ! ogni razza ha le sue caratteristiche, le sue abitudini e anche il luogo di provenienza !
   ARA ARAUANA

DESCRIZIONE 

L'ara gialloblu, spesso semplicemente chiamata «ararauna», è senza dubbio la specie di ara più nota e più diffusa: colore e dimensioni, docilità e tranquillità la rendono eccellente come animale da compagnia ma anche come giocoliere circense (in alcuni parchi acquatici e parchi-giochi infatti questi pappagalli costituiscono una vera attrazione, da soli o in associazione con altri animali).
Si tratta di un animale molto bello per forma e colori, longevo e molto robusto e soprattutto è l'ara che meglio di tutte si è prestata alla riproduzione in cattività: questa la ragione del suo grande successo presso allevatori e appassionati.
È uno dei pappagalli di maggiore taglia, con i suoi 86-88 cm, grazie anche alla lunga coda.
L'aspetto generale è di un uccello dalla forma selvatica (cioè allungata), piuttosto forte e compatto, dalla buona apertura alare. In effetti si tratta di un buon volatore ma come la maggior parte degli Psittaciformi ama arrampicarsi facendo uso delle forti zampe e del becco.
La testa è grande, leggermente più massiccia nei maschi (ma il dimorfismo sessuale non è evidente), con fronte verde che sfuma in azzurro-blu verso il capo e la nuca; le redini e le guance sono di pelle nuda bianca con leggere striature nere, più accentuate in prossimità degli occhi. Evidente il nero del sottogola. Il forte e grande becco, anche in questo caso di maggior dimensioni nel maschio, è nero. L'occhio ha iride nera bordata di giallo (nei soggetti giovani la colorazione è marroncina). La nuca, la groppa e in generale tutta la parte superiore, comprese ali e coda, sono di un bell'azzurro-blu, mentre il collo, il petto, il ventre, l'addome e la parte inferiore di ali e coda sono di colore giallo intenso.
Le zampe, corte e robuste, adatte all'arrampicamento, sono di colore grigio scuro, come le unghie.

comportamento




L'habitat preferito è quello delle boscaglie fitte e delle foreste; tuttavia si adatta anche alle savane purché ricche di grandi alberi dove trovare riparo. È un uccello tranquillo, docile, gregario e buon imitatore, che in natura ha alcuni competitori ma pochissimi nemici (se si esclude l'uomo che sta distruggendo i suoi habitat) e che quindi ha sviluppato un elevato grado di socievolezza, che lo rende capace di convivere bene sia con i conspecifici sia con altre specie.
L'alimentazione consiste di frutta, sementi, bacche, germogli, lumachine e in generale tutto ciò che di commestibile trova sugli alberi, visto che a terra va poco e malvolentieri data la goffaggine con cui si muove. Il forte becco gli permette di mangiare senza difficoltà anche noci e altra frutta a guscio duro, da cui trae l'apporto proteico necessario.
La nidificazione avviene nel cavo di un albero, la femmina depone 2-3 uova che cova per 26 giorni: i piccoli escono dal nido dopo circa 14 settimane e per altrettante settimane resteranno ancora con i genitori che li nutriranno e li accudiranno con cura.
A circa 6-7 mesi la giovane ara è svezzata ma il suo periodo sensibile (ossia di apprendimento) durerà ancora almeno fino ai 3-4 anni, mentre la maturità sessuale sarà raggiunta attorno ai 6 anni, le femmine un po' prima dei maschi.

distribuzione


La distribuzione di questo pappagallo è abbastanza vasta: è infatti presente in tutta la parte centro-settentrionale dell'America del Sud: Panama, Colombia, Ecuador, Perù, Venezuela, Guyana, Trinidad, Brasile, Bolivia, Paraguay e anche nel nord dell'Argentina dove però è assai più frequente incontrare una specie molto simile, che per alcuni studiosi sarebbe una sottospecie dell'ara gialloblu, ossia l'ara golablu, presente anche in Bolivia e Par

ARA MACAO



DESCRIZONE

È lunga circa 81-96 cm, dei quali più della metà sono formati dalla coda appuntita e graduata tipica di tutte le are. Il peso medio si aggira intorno al chilogrammo. Il piumaggio è per la maggior parte scarlatto, ma le penne del dorso e delle copritrici della coda sono blu chiare, le più grandi copritrici superiori sono gialle, i lati superiori delle remiganti sono blu scuro, così come le estremità delle penne della coda, e il lato inferiore delle remiganti delle ali e della coda è rosso scuro con iridescenze metalliche dorate. Intorno all'occhio c'è una zona di pelle glabra bianca che si spinge fino al becco. La mandibola superiore è per la maggior parte di color corno pallido, mentre quella inferiore è nera. I sessi sono simili; la sola differenza tra uccelli di età differenti è che i giovani uccelli hanno gli occhi scuri, mentre gli adulti li hanno giallo chiaro.
Le are scarlatte emettono richiami acuti, bassi, profondi suoni rauchi, squittii e grida.

DIETA

Le are scarlatte si nutrono soprattutto di frutti e semi, inclusi semi grandi e duri. Sopra la volta della foresta si vedono volare soprattutto uccelli soli o in coppia, sebbene in alcune aree si incontrino grandi stormi. Si radunano insieme nei luoghi dove possono leccare l'argilla.

RIPRODUZIONE

Come la maggior parte dei pappagalli, l'ara scarlatta depone da 2 a 4 uova bianche nella cavità di un albero. I piccoli nascono dopo 24-25 giorni. Imparano a volare 105 giorni dopo e lasciano i genitori a non più tardi di un anno di età.


DISTRIBUZIONE

L'habitat dell'ara macao centroamericana corre attraverso le estreme regioni orientali e meridionali del Messico e del Panama, ma anche in Guatemala e nel Belize, mentre la popolazione sudamericana ha un vasto areale che ricopre il bacino amazzonico; si estende fino al Perù ad est delle Ande, alla Bolivia e al Paraguay.[2] Sebbene siano piuttosto rare sulla terraferma, grandi colonie di are scarlatte si possono ancora trovare sull'isola di Coiba e sulle Galápagos.
Prima che la popolazione dell'ara scarlatta declinasse, la sua distribuzione comprendeva gran parte del Costa Rica. Comunque, a partire dagli anni '60 le are scarlatte sono scese di numero a causa di una combinazione di fattori, soprattutto caccia, bracconaggio e distruzione dell'habitat tramite la deforestazione. Inoltre, il trattamento con pesticidi effettuato dalle compagnie di coltivazione e vendita di banane da esportazione ha giocato un ruolo significativo nella diminuzione delle popolazioni di ara scarlatta.
Questi fattori combinati hanno intaccato la popolazione di are scarlatte in Costa Rica, dove in passato occupavano circa 42.500 km² su un totale del territorio nazionale di 51.100 km²,[3] riducendo il loro areale, agli inizi degli anni '90, a due sole regioni sulla costa pacifica: la riserva biologica di Carara e la penisola di Osa. Nel 1993 i sopraluoghi mostrarono che in Costa Rica le are scarlatte occupavano solamente il 20% (9100 km²) del loro areale storico.
L'areale delle are scarlatte è ritenuto quello più esteso in latitudine di ogni uccello del genere Ara,[3] ricoprendo un'estensione massima di territorio di 6.700.000 km². Tuttavia, l'habitat dell'ara scarlatta è frammentato e le colonie di questo uccello sono confinate per lo più a piccole popolazioni sparse attraverso l'America Centrale e Meridionale.[2] Comunque, dal momento che in alcune regioni del suo territorio, dove viene descritta come "comune", si trova ancora in grande numero, nel 2004 l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha considerato la specie a "rischio minimo".

AVICOLTURA

Le are scarlatte sono popolari, ma costosi, rumorosi e richiesti uccelli da gabbia. Sono considerate socievoli e affezionate e alcune di esse parlano bene il linguaggio umano. L'ara scarlatta è una specie inclusa nell'Appendice I della CITES e perciò questi uccelli non possono essere catturati in natura [1].
In cattività le are scarlatte si incrociano talvolta con altre specie di are, producendo ibridi.
L'ibrido con l'ara rossa e verde, detta anche ara dalle ali verdi, è conosciuto come ara rubino, mentre dall'incrocio tra un'ara scarlatta e un'ara blu e gialla nascono degli uccellini noti come are catalina.